Perché uno psichiatra debba ritrovasi a collaborare con uno pneumologo-
allergologo?
C’è indubbiamente un desiderio di condivisione delle esperienze
professionali che per molti versi si intrecciano, nel tentativo di attuare
modelli di intervento integrati, nell’interesse del paziente.
Molte problematiche si incrociano, fattori e patologie fi siche interagiscono
con fattori e patologie psichiche dando luogo, nella pratica
clinica, ad una serie di manifestazioni che solo la convergenza degli
interessi di più aree specialistiche può contribuire a gestire in maniera
adeguata.
Man mano che la medicina progredisce e nuove conoscenze vengono
acquisite si ha sempre più la consapevolezza di quanto sia
importante che ogni specializzazione possa integrarsi con altre aree
specialistiche in modo sinergico.
Il volume, dopo una premessa metodologica, è caratterizzato dalla
presentazione di casi clinici osservati dall’asmologo e seguiti dal
commento dello psichiatra.
Ciò ha permesso di evidenziare come nella pratica clinica lo specialista
sia già in grado di attuare una serie di strategie atte a contenere
alcuni aspetti psicologici connessi alla patologia asmatica; l’invito
alla rifl essione serve a sistematizzare l’esperienza e le osservazioni
condotte in tale ambito e ad aiutare il clinico a sollecitare l’invio allo
psichiatra dei soli casi di maggiore gravità.
Nella maggioranza dei casi infatti lo specialista pneumologo-allergologo
è in grado di gestire anche le variabili psicologiche connesse
alle patologie asmatiche, competenze che possono essere rafforzate
da specifi ci training.
È auspicabile quindi l’introduzione in pneumologia ed in allergologia
di corsi di formazione in cui sia prevista un’integrazione delle
diverse specializzazioni, al fi ne di rendere più agevole un approccio
olistico al paziente asmatico.
L’esperienza che riportiamo può essere un invito a sollecitare interventi
in questa direzione.
L’approccio psicosomatico in medicina pone al centro dell’interesse
del clinico il paziente con la sua storia, le sue relazioni, il contesto
in cui la malattia è iniziata e il modo in cui evolve in rapporto alle
vicende della vita; molte patologie sono considerate multifattoriali
ponendo come assunto che – partendo da una peculiare vulnerabilità
soggettiva a prevalente espressione genica – varie cause possono
concorrere allo sviluppo e all’evoluzione del quadro clinico. Ciò
determina la necessità di codifi care e comprendere tutti i fattori che
concorrono allo stato di malattia, non escludendo i fattori psicologici
e psicodinamici che sottendono il quadro clinico.
Se la malattia – l’asma – è uguale per tutti, ciò che cambia sono
il vissuto soggettivo e le modalità con cui l’individuo reagisce alla
malattia e la gestisce.
Il vissuto di malattia è direttamente correlato alla storia individuale,
familiare e sociale della persona; aver avuto uno o più familiari con
ricorrenti crisi d’asma è diverso dall’essere vissuto in una famiglia
in cui non si è avuto tale esperienza.
Ed in realtà la “registrazione mentale” delle esperienze primordiali
– dalla nascita all’adolescenza – sembra condizionare molto il vissuto
emotivo rispetto all’attualità dell’esperienza quotidiana; si tratta
di tracce memorizzate nella mente e che riaffi orano quando si presentano
esperienze che richiamano tali tracce.
Aver vissuto l’esperienza di malattia di un proprio familiare lascia
nell’individuo emozioni profonde, inconsce, che condizionano il
vissuto di malattia nel momento ad esempio della diagnosi, laddove
diventa immediatamente comprensibile la sofferenza che ne può
conseguire.
L’esperienza soggettiva tuttavia ha connotazioni peculiari e la comprensione
del vissuto di malattia non è sempre agevole e lineare;
se l’aver vissuto con familiari affetti da patologie croniche ed invalidanti
può infi ciare il vissuto di malattia, molti fattori psicologici
individuali possono avere gli stessi effetti.
Non sempre è possibile comprendere fi no in fondo ciò che si nasconde dietro il vissuto soggettivo, come una persona reagirà alla
diagnosi di una determinata malattia e come ne gestirà l’evoluzione.
Ciò che sappiamo è che la modalità di reazione di una persona alla
malattia ne condiziona in modo evidente il decorso ed è per tale motivo
che l’interesse del clinico deve essere rivolto alla comprensione
dei fattori psicologici e psicopatologici della patologia asmatica.
Lo sforzo richiesto è quello di aprire un confronto tra le diverse aree
specialistiche in modo da integrare le conoscenze e favorire un approccio
che vada oltre il sintomo fi no alla comprensione delle dinamiche
psicologiche che condizionano il comportamento umano.
Nel testo sarà data particolare importanza ai casi clinici tracciando
un metodo di interazione e confronto tra specialisti che possa tradursi
in una migliore gestione del percorso terapeutico; alla descrizione
clinica del caso seguono delle rifl essioni in ordine alle problematiche
psicologiche che emergono dal caso in esame.
Tali rifl essioni hanno come obiettivo di aiutare lo specialista ad affi -
nare le proprie competenze psicologiche e rafforzare il rapporto con
il paziente, fi no ad individuare i casi in cui può essere necessario
l’invio allo psichiatra.
Considerata inoltre la multifattorialità della patologia asmatica una
particolare rilevanza dovrà essere data alla necessità di incidere sullo
stile di vita della persona; nessuna cura sortirà l’effetto desiderato
se il paziente non assume uno stile di vita salutare, mirato all’eliminazione
o alla gestione dei fattori di rischio (fumo di sigaretta,
alcolici, uso di droghe ...) che possono compromettere il decorso
stesso della malattia.
Per incidere su tali fattori occorre far leva sulle caratteristiche fondamentali
della personalità del soggetto interessato ed in tal senso
alcune conoscenze psicologiche possono aiutare il clinico a farsi interprete
e a gestire queste problematiche, altrettanto vitali – al pari
della terapia medica – per la buona riuscita del trattamento.