PRESENTAZIONE
a cura di Giorgio Guidetti
Le vertigini sono spesso difficili da inquadrare dal punto di vista eziopatogenetico e talora siamo portati ad orientarci verso l’ipotesi vascolare più per mancanza di alternative che per completo convincimento.
Le conoscenze relative alla fisiopatologia del microcircolo sono inoltre in continuo sviluppo e consentirebbero di inquadrare con maggior precisione il meccanismo patogenetico specifico per ogni caso, evitando scelte terapeutiche inappropriate.
Augusto Casani è un esponente della Scuola Otorinolaringoiatrica pisana, che da decenni si è dedicata allo studio dei disturbi audio-vestibolari da turbe del microcircolo e da vari anni ne ha fatto personalmente un particolare motivo di interesse clinico e di ricerca.
argomento e mi ha sempre piacevolmente meravigliato il suo continuo aggiornamento bibliografico che spaziava inquadramento nosologico delle vasculopatie, alle tecniche di valutazione clinica e strumentale ed alla terapia.
La neonata Società Italiana di Vestibologia ha tra i suoi obiettivi principali quello della formazione e dell’educazione continua.
Per questo motivo gli ho proposto di tradurre la sua esperienza in un Corso di formazione a distanza sui “Disturbi audio-vestibolari su base vascolare” ed egli ha accettato senza indugi, con piacere.
I temi affrontati sono numerosi ed affascinanti. Viene descritta l’anatomo-fisiologia del circolo cerebrale, in particolare di quello posteriore, e ne viene trattata la fisiopatologia, con particolare attenzione alle nuove conoscenze nel campo del microcircolo e dei raffinati meccanismi che ne regolano l’omeostasi e la capacità di difesa dagli agenti in grado di alterarne la preziosa funzione.
Nella pratica clinica è sempre più importante documentare l’esatta natura dei disturbi e viene pertanto affrontato anche il tema dei fattori di rischio e dei loro markers, elementi indispensabili per orientarsi tra i diversi possibili meccanismi patogenetici, embolici, trombotici, emorragici, emodinamici, flogistici.
Assumono conseguentemente un’altra luce le manifestazioni cliniche audio-vestibolari acute o croniche sia labirintiche che con coinvolgimento del sistema nervoso centrale. Le manifestazioni cliniche ad eziologia vascolare sono infatti molteplici e solo parzialmente affrontabili sia a livello diagnostico che terapeutico con atteggiamento non personalizzato.
Le approfondite e moderne conoscenze di anatomo-fisio-patologia consentono invece una migliore valutazione delle patologie sia in chiave topografica che eziopatogenetica e favoriscono quindi scelte terapeutiche più efficaci, mirate sulle caratteristiche del singolo caso. Un’ampia revisione bibliografica completa il Corso. Sono quindi particolarmente felice di presentarlo a tutti i Colleghi che vorranno usufruirne e auguro loro di trovarne giovamento nel difficile lavoro quotidiano.
Colgo, inoltre, l’occasione per un grazie di cuore ad Augusto Casani per lo sforzo fatto di sintesi e di stesura ordinata, piacevole, efficace e di alto valore scientifico e clinico in una materia così spesso trattata con non adeguata attenzione.
RAZIONALE
I disturbi audiovestibolari rappresentano una delle più comuni cause di accesso al pronto soccorso e, più in generale, di richiesta di visita medica. D’altra parte, il nostro equilibrio è espressione di una complessa rete neuronale ed una sindrome vertiginosa può presentarsi nell’ambito di quadri clinici estremamente variegati, tali da rendere e il loro inquadramento un effettivo labirinto clinico e la ricerca di un fattore eziopatogenetico tutt’altro che immediata. A dispetto di ciò è doveroso da parte del medico non trascurare l’attenta ricerca di un fattore causale.
Obiettivi del corso
Questo corso pone l’attenzione sui disturbi dell’equilibrio e/o uditivi su base vascolare, dei quali mira a fornire un inquadramento fisiopatologico, eziopatogenetico e clinico con l’obiettivo di far comprendere il meccanismo patogenetico e rendere meno ardua la conduzione di un’attenta diagnosi differenziale. L’identificazione di un preciso meccanismo eziopatogenetico consente di approcciare una terapia il più possibile mirata al fine di risolvere, o comunque limitare, la sintomatologia clinica e di intervenire, laddove venga riscontrato un substrato vascolare, per correggere tutte le condizioni di rischio cosiddette “modificabili” allo scopo di impedire il recidivare del disturbo e l’evoluzione verso quadri clinici di tipo ischemico più severi.